In queste ore sta passando sotto silenzio il fatto che il Milan abbia raggiunto il ventesimo posto nel ranking UEFA, superando la Juventus. Non è una notizia di scarsa pregnanza. Attesta invece l’importanza del lavoro compiuto dal Milan grazie alla gestione degli americani che hanno raggiunto risultati notevoli.
Risultati vs pregiudizi
I risultati del Milan gestito dagli americani: evidenze vs preconcetti
Urge, in proposito, ricordare da dove il Milan è partito.
Una situazione disastrosa
—Nell’estate del 2018, quando il fondo Elliott escusse il pegno diventando proprietario del club rossonero, il Milan aveva gravi problemi di liquidità. Ciò in ragione della squinternata gestione cinese.
Un anno dopo, il club rossonero fu costretto ad accettare, mediante un accordo, la squalifica di un anno dalle competizioni europee, al fine di saldare tutte le pendenze.
Nell’estate del 2019, quando si scelse il metodo di gestione sostenibile di stampo americano, il Milan si trovava al 79esimo posto del ranking UEFA.
Inoltre i suoi ricavi operativi annuali sono ampiamente al di sotto della soglia di 200 milioni di euro.
Una dimensione nuova
—Cinque anni e mezzo dopo il Milan è appena entrato nella Top venti dei club europei a livello di ranking UEFA. Secondo il rapporto Deloitte, inoltre, il Milan è il primo club italiano per ricavi operativi con quasi 400 milioni di euro (398 precisamente).
In appena un lustro insomma, i fondi americani che hanno avuto la proprietà del Milan hanno risanato il club portandolo in attivo pur partendo da passivi di bilancio a tre cifre.
Gli americani hanno anche raddoppiato i ricavi operativi del club, hanno saldato tutte le pendenze con l’UEFA inerenti il FPF ed hanno migliorato di 59 posizioni il ranking UEFA del Milan.
Durante questo cammino ci sono state 4 qualificazioni alla Champions League consecutive, con due secondi posti, uno scudetto, una semifinale di Champions League, un quarto di finale di Europa League ed una Super-coppa Italiana conquistata battendo Juventus e Inter.
Tutto è migliorabile, soprattutto gli errori commessi durante l’ultima estate rossonera; tuttavia, pensare di definire indecente una gestione come quella degli americani nel Milan che ha ottenuto questi risultati è un’operazione scorretta dal punto di vista del metodo valutativo, oltreché dell’onestà intellettuale.
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