Una carriera al di sotto delle aspettative iniziali, ma nonostante questo con diversi milioni guadagnati. Pagotto li ha però spesi in malo modo, ed è lui stesso a raccontarlo
Un inizio di carriera col botto, che aveva fatto presagire qualcosa di grande per un giovane calciatore di Verbania, ma che alla fine non è andata come sperava. E' la storia dell'ex portiere Angelo Pagotto, oggi 51enne, all'epoca considerato una delle più grandi promesse del calcio italiano. Un portiere che nel 1996 vinse da titolare l'Europeo Under21, panchinando nientemeno che un giovane Gianluigi Buffon. Lui stesso ricorda che per un periodo "Io e lui eravamo i più forti portieri d'Italia".
Droga e soldi: i due problemi di Pagotto
Un avvio straripante, ma poi sono iniziati i problemi. Nel 2000 la prima squalifica di due anni per positività alla cocaina, poi nel 2007 la seconda, definitiva, di otto anni. Ma in aggiunta a questo i soldi guadagnati sono spariti troppo in fretta, come ricorda lui stesso in un'intervista rilasciata a FanPage: "Ho guadagnato 350 milioni di lire, ma ancora oggi non so dove li ho spesi. Cene con amici, regali...con quei soldi oggi avrei sei case. Andavo in Via Montenapoleone e spendevo. Sperperavo 40 milioni al mese, oggi mi sputerei in faccia".
La Cocaina è stata la svolta negativa
Tutto è iniziato dalla droga, come ricorda lo stesso Pagotto: "La cocaina? Per me era evasione, sopratutto quando non avevo obiettivi. In quel momento ero al Crotone e giocavo poco, la mia carriera era finita. Ho conosciuto tante brutte persone a cui non ho saputo dire di no. La droga mi distaccava dalla realtà. Credevo di risolvere i problemi, invece ne sono diventato dipendente, e ho sofferto di depressione". Oggi l'ex Milan ha ritrovato una certa serenità.