Fonseca. Come siete arrivati a lui? “Paulo ha uno stile di gioco, l’abbiamo visto al Lille, che il Milan penso debba avere. Giochiamo a Milano e a San Siro, dobbiamo controllare il gioco e la palla. Dobbiamo essere solidi su questi punti. Paulo ha una bella capacità di lavorare, fa allenamenti interessanti. Lavora individualmente e col collettivo. Per esempio può lavorare con tutti i centrocampisti: dopo l’allenamento prende quattro-cinque centrocampisti e fa un lavoro specifico con loro. Siamo a novembre, a fine stagione sono sicuro che vedremo tanti giocatori che avranno fatto uno step enorme con lui”. Le scelte di Fonseca, ad esempio la gestione di Leao, sono sempre supportate dalla dirigenza? “Sì, lavoriamo insieme ogni giorno - ribadisce Moncada a MilanNews.it - E adesso penso che Leao sia totalmente diverso. Basti vedere le sue prestazioni a Madrid, a Cagliari e in nazionale. Sono situazioni che possono succedere, non si è sempre perfetti altrimenti sarebbe troppo facile. Bisogna accettare che i calciatori possano avere momenti di difficoltà e supportarli come abbiamo fatto io e Zlatan con Rafa, dandogli supporto e un confronto costruttivo. Siamo una famgilia”.
SEMPRE VICINI ALLA SQUADRA PER AIUTARLA
MilanNews.it, Moncada: “I nuovi profili già li conosciamo, ma per giugno”
Theo invece può diventare ancora più leader e trascinatore? “Lo sarà. Lui non sa neanche la potenzialità che può avere. Un terzino sinistro così. Penso che avrà una grande carriera davanti, è ancora giovane”. Si sta già cominciando a vedere cosa serve a questo Milan? “Sì. Abbiamo già cominciato a parlare con i vari profili. Con Ibra, con Giorgio Furlani, con il mister, con Gerry Cardinale… Abbiamo già parlato. Più o meno già sappiamo i profili che vogliamo, ma credo che sarà più per giugno. Cominciamo dai profili che mancano, poi facciamo una shortlist”. A che punto sono i rinnovi di Theo Hernandez e Maignan? “Abbiamo cominciato da due mesi le discussioni. Posso dire che siamo messi molto bene. Non so quale sarà il primo ma abbiamo cominciato molto bene. Sono veramente tutti contenti, non ho visto nessuno che voglia andare via. Potete chiedere a loro, sono tutti contenti qui al Milan”.
Come ha confermato, nei giorni scorsi, Reijnders… “Ribadisco: siamo e sono contenti al Milan. Stiamo lavorando. Dobbiamo provare a chiudere le cose che abbiamo aperte. Non c’è solo la parte del campo. Noi dobbiamo metterli nelle migliori condizioni possibili per poter fare bene, ma anche costruire un rapporto diretto con noi. Con me e Zlatan non hanno problemi. È vero, noi siamo giovani a livello anagrafico, ma con noi possono parlare in maniera diretta e veloce. Possiamo discutere e siamo qua per aiutare la squadra”. Qual è l’acquisto che più ha dato soddisfazione qui al Milan? “Tijji Reijnders. Era un ragazzo che è uscito fuori dopo. Lo abbiamo seguito tanti anni nella seconda squadra dell’AZ. Ero andato a vedere la Coppa del Mondo U20 in Argentina, avevo già conosciuto il suo procuratore in Italia. Avevamo parlato di Reijnders e la trattativa è cominciata in Argentina, non è cominciata in Olanda”. Girare allora serve? “In Argentina sempre. Come per Enzo Fernandez, ero sempre in Argentina. La trattativa per Reijnders comunque è iniziata in Argentina, a maggio. Non è stato facile trattare con un club olandese, è stata brava la società”.
Quanto vi ha inorgoglito, come gruppo di lavoro, essere riusciti a trattenere Leao in un momento in cui sembrava potesse succedere altro? “Prima di tutto bisogna ringraziare la società. Hanno fatto un grande lavoro, non era facile. Non c’ero direttamente io su questa trattativa però l’avete visto… Quando Rafa vuole fare le cose, e l’avete visto a Madrid, nessuno può fermarlo. E per questo è sempre bene tenere un profilo del genere: è il numero 10 del Milan, sono troppo contento di averlo con noi. E non è finita qua”.
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