In attesa di capire se la stagione del Bologna sarà coronata dalla conquista della Coppa Italia, l’annata dei felsinei è già da ricordare. Lo è sul campo, dove i rossoblu hanno confermato la grande competitività mostrata l’anno scorso, lo è fuori dal campo, sul piano economico.
RENDIMENTO E DENARI
Bologna, ok in campo e fuori: sfiorati i 200 milioni di euro di fatturato


La crescita economica del Bologna
—Dopo diverse stagioni di crescita che hanno consentito al Bologna di passare da squadra di metà classifica a seria contendente per la zona Champions, i risultati si vedono anche a livello economico. Nella stagione della prima partecipazione alla Champions League dopo decenni il fatturato del club emiliano è cresciuto in modo cospicuo. Una crescita dovuta, come detto, alla presenza nella massima competizione continentale, oltreché alle cessioni estremamente remunerative di Calafiori e Zirkzee.

I ricavi del Bologna sono quindi in netta crescita, aggirandosi intorno ai 200 milioni di euro. Una cifra da record. Il traguardo economico raggiunto è figlio del lavoro in sinergia della dirigenza Saputo che, affidandosi agli uomini giusti, ha consentito al club di crescere. Una crescita costante e graduale, senza investimenti fuori scala e sempre con la sostenibilità come primo parametro da rispettare. Un paletto con cui è abituato a convivere da sempre l'ex giocatore milanista Giovanni Sartori, vero e proprio cervello dei traguardi raggiunti.

In questi giorni il Bologna avrà la possibilità di rendere l’ottima stagione vissuta una stagione storica. Per farlo dovrà mettere le mani sulla Coppa Italia nella finale del 14 maggio, all’Olimpico di Roma contro il Milan. Il trofeo manca da 51 anni, vincerlo sarebbe una giusta chiusura di un biennio, iniziato con Thiago Motta e proseguito con Vincenzo Italiano, davvero eccellente. Se invece dovesse arrivare una sconfitta, i tifosi del Bologna potranno stare comunque tranquilli: il bello, per loro, è appena cominciato.
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