Il destino di Adli

Il tema Adli: nel suo destino una cessione perché scade nel 2026

mbambara
mbambara Vice direttore 
Adli non dovrebbe rientrare nei piani del Milan; anche qualora non venisse riscattato dalla Fiorentina è comunque probabile una sua partenza

Al termine della sessione estiva di calciomercato, il centrocampista francese Yacine Adli è andato in prestito dal Milan alla Fiorentina. In favore della società viola è stato anche previsto un diritto di riscatto del cartellino fissato a 10,5 milioni di euro.

L’inizio dell’avventura toscana per Adli è stato molto positivo; il centrocampista transalpino si era imposto come titolare nella mediana della Fiorentina, in un centrocampo a 4, completato da Cataldi, Colpani e Bove.

Con il passare dei mesi, Adli ha perso qualche slot di vantaggio rispetto all’inizio della stagione e, soprattutto negli ultimi due mesi, ha ormai abdicato dal ruolo di titolare nel centrocampo viola. Palladino gli preferisce l’ultimo arrivo, ossia Nicolò Fagioli.

Il destino di Adli

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Difficile quindi immaginare che la Fiorentina possa, fra poche settimane, scegliere di esercitare il diritto di riscatto a suo favore. Il destino di Aldi sembra essere quello di un ritorno in rossonero, anche se difficilmente il francese rimarrà nella rosa della prossima stagione.

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Sul giocatore pesano una serie di valutazioni tecniche che, evidentemente, hanno avuto pregnanza prima della sua cessione in prestito. Buon palleggiatore, discreto tiratore, ma giocatore troppo lento e soprattutto con una fase difensiva eccessivamente lacunosa.

Peraltro Aldi ha il contratto in scadenza al 30 giugno 2026 e pensare che il Milan possa tenerlo in rosa per poi perderlo a parametro zero fra un anno, non sembra la soluzione più logica, anche in virtù delle parole di Moncada qualche settimana fa.

Probabile, pertanto, che si arrivi ad una cessione a cifre più basse rispetto alla valutazione fatta un anno fa. Il giocatore può essere ceduto a cifre anche dimezzate (5-6 milioni), consentendo comunque al club di realizzare una plusvalenza, visto che il suo costo storico (9 milioni di euro) è quasi del tutto ammortato a bilancio.