Retequattro e poi Oscar Mondadori a campeggiare come sponsor, Liedholm in panchina, una delle maglie più belle di sempre, quella a righine nere strette, Baresi con la fascia al braccio e un presidente, Farina, in grado a distanza di decenni di turbare i sonni di più di qualche generazione di vecchi cuori rossoneri. Un'annata segnata dalla vittoria contro l'Inter griffata Hatley, dall'esordio allo Stadio Friuli di Paolo Maldini e... dal gol "di chiappa" di Pietro Paolo Virdis!
UN 3-2 CHE HA FATTO EPOCA...
Alla ricerca del gol perduto, Virdis e l’X Factor
La fortuna è una ruota
ed il vento la fa girare
ma se corri più forte
la fortuna rimane a guardare. E’ Goal!
E’ Goal! E’ Goal! ... sembrava impossibile!
Si aprivano su queste note quell'anno le sintesi della Domenica Sportiva su Rai Uno. L'assolo di sassofono unito alla voce acuta, graffiante, immediatamente riconoscibile di Edoardo Bennato ricordavano ai tifosi di tutta Italia quanto il calcio fosse soggetto ai capricci della dea bendata ma anche di comehomo faber fortunae suae. E quella domenica 17 febbraio 1985, nel bel mezzo del carnevale, Pietro Paolo Virdis sembrò prendere alla lettera le parole del cantautore napoletano e voler farsi beffe della sorte, di un destino mai troppo tenero negli anni precedenti con il Diavolo. Sono, infatti, gli "anni del piccolo Diavolo" per dirla alla Sergio Taccone.
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In un San Siro traboccante di gente, il Milan del "Barone" Liedholm, premiato dal presidente Farina per gli sforzi profusi dopo la caduta negli inferi della serie B dei rossoneri con un piatto d'argento "alla Lucrezia Borgia" (licenza poetica di Franco Zuccalà) , affronta la Juventus di Trapattoni, arrivato al traguardo delle 500 panchine in A.
La cronaca
—Pronti via e il Milan passa in vantaggio con il più classico gol dell'ex al 3': Virdis, già marcatore nel pari della gara di andata, insacca con una zuccata perentoria un traversone preciso proveniente dalla destra. Nulla da fare per Luciano Bodini, l'estremo difensore bianconero. Il Milan, però, pasticcia al 12' con la trappola del fuorigioco, spalancando praterie a Boniek e costringendo Terraneo, il numero uno milanista, al fallo da rigore. Platini trasforma dagli undici metri con sicurezza.
I rossoneri, però, non si disuniscono e continuano a comandare il gioco sul prato di San Siro. Ed è così che la pressione dei ragazzi di Liedholm produce uno sfortunato palo di Ray "Rasoio" Wilkins a Bodini battuto. La fortuna, ricordiamo, è una ruota ed il vento pare proprio che la faccia girare in direzione ostinata e contraria ai rossoneri, parafrasando un altro grande della musica nostrana come De André. Al 30', infatti, seconda lettura horror del fuorigioco da parte della retroguardia milanista e Rossi, involatosi come fatto precedentemente da Boniek, deposita comodamente in rete dopo aver aggirato Terraneo con un gioco di gambe dei tempi migliori. Un'azione capace di riassumere il meglio delle ripartenze trapattoniane. La Juventus è avanti.
Il Milan, allora, "riarma le batterie e ricomincia subito a sparare": sempre pensieri e parole di Franco Zuccalà nella sua sintesi per la DS. Al 39', ecco il momento clou della giornata. Angolo dalla sinistra, palla raccolta da Incocciati, tiro del 10 milanista respinto da Bodini, mischia e intervento di Wilkins a risolvere la contesa. O, forse, no? Già, nel post partita, infatti, ai microfoni Rai, Virdis dirà di aver corretto la traiettoria con "la chiappa", spiazzando così Bodini. Il palo dell'inglese di qualche giro di lancette prima può dire così di aver trovato vendetta.
Io non rivendico niente. Preferisco che siano gli altri a darmelo quando rivedranno l'azione. C'è stato un rimpallo, Wilkins ha calciato con Bodini a contatto e la palla mi è arrivata sulla chiappa ed entrata in porta.
Virdis può dire, dunque, di aver corso più forte della malasorte, che rimane così a guardare anche quando il fischietto Longhi decreta il calcio di rigore per il Milan al 46' per un fallo in simultanea di Favero e Bonini sullo stesso, incontenibile, bomber sardo. Di Bartolomei trasforma e il Milan opera la contro rimonta ai danni di Trapattoni. Bianconeri, a questo punto, a trazione anteriore con Vignola ma Milan più attento, ordinato e meno spericolato con la linea difensiva alta. Terraneo è sugli scudi. Nel finale, autogol di Evani ma fallo bianconero ai suoi danni secondo il direttore di gara Longhi. Sterili ma garbate le polemiche di Platini - "Lo scudetto è compromesso" - chioserà il transalpino ai microfoni di Zuccalà.
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